domenica 24 marzo 2013

Omaggio a Indro Montanelli 1909-2009'' DI RITA BELLACOSA Ritengo Montanelli il più grande giornalista italiano . La sua vita è stata illustrata in una mostra, "Omaggio a Indro Montanelli. 1909 – 2009, nei mesi scorsi al Museo di Storia Contemporanea di via Sant’Andrea in Milano. Magro, elegante, Indro accompagnava la veemenza delle parole con la frenesia delle mani . Passava dal sorriso al cipiglio, dalla comprensività bonaria alla bieca analisi dei fatti, dalla pacatezza al monito cercando di essere super partes con acutezza, passione, onestà intellettuale e rispetto per i propri lettori. Nella mostra erano esposti 45 scatti di fotografi, Guido Harari, Giorgio Liotti, Giuseppe Pino, Giancolombo, Ferdidando Scianna. Accanto alle fotografie citazioni di Montanelli prelevate da articoli, libri, trasmissioni televisive, interviste o riportate da redattori de Il Giornale, quotidiano che fondò e che diresse fino al 1994.

lunedì 29 ottobre 2012

Meritocrazi Rita Bellacosa Un giornalista della sede di Milano di un'agenzia di stampa internazionale m'intervista diverse volte; io stessa, su suo invito con mia grande meraviglia, corressi le interviste poi tradotte in tutte le lingue del mondo. Una fu riportata persino dalla BBC e dalla CNN. Alcuni mesi più tardi il suddetto giornalista mi supplica di aiutarlo a scrivere un libro. Volli ricambiare la gentilezza, ignara della mole di lavoro gratuito che mi apprestavo a compiere e dell'onta che avrei dovuto patire. Cosa è accaduto? Ho contribuito in maniera sostanziale e decisiva alla stesura con largo dispendio di soldi tra telefonate, computer, alberghi, spostamenti per indagini in diverse città e di energie con pagine e pagine di appunti riportati pedissequamente nel libro. Si tratta di un'ignobile guida che ha ricevuto poche critiche tutte negative tranne che per le parti che ho scritto io. Chi è l'autore ufficiale? Lui ! Questo tale ha pubblicato con il suo nome relegando me tra i ringraziamenti e in fondo a tutti i citati ! Non ho denunciato il plagio, sarebbe stato inutile: non ne avrei ricavato nulla altro che fastidio e rabbia, oltre che disgusto. La meritocrazia latita in Italia, cari amici. Frequentemente si verifica che i miei articoli vengano copiati, spesso da mediocri senza idee, incapaci ma che, al contrario di me, essendo agganciati politicamente, hanno piazze e mezzi per vendersi bene le mie idee. Non ho tessera politica, n? di altro genere, sono una pensatrice libera. Praticamente inadatta all'andazzo italiano. E quante volte tirerei i pugni nel muro... Quante volte mi è accaduto e mi accade di inveire contro presunti giornalisti scrittori, incompetenti, parassiti delle altrui idee, spesso ignari persino delle più elementari regole dell'ortografia, autorizzati da una specie di politica dell'assurdo. Spesso si tratta di nomi noti i quali, essendo capre, continueranno a copiare me e quanti altri che, come me, detengano capacità intellettuale e, scusate ma non è il caso di fare i finti modesti, competenza. Non crediate che faccia del vittimismo: sono vittoriosa, non vittima. Vinco con la forza delle mie idee e dei miei studi. Quale sarà il mio antidoto? Lasciare definitivamente l'Italia. Allontanarmi dal disgustoso clientelismo nepotismo parassitismo oscurantismo. Sogno una città lontana, un appartamentino da condividere con un uomo che io ami e che mi ami... Tornare a casa la sera e tuffarmi in un abbraccio d'amore per tutta la lunga notte... Prima di ributtarmi l'indomani nella giungla metropolitana. http://www.youtube.com/watch?v=1KLQKMbyMFw TUTTI I DIRITTI RISERVATI. RITA BELLACOSA 2012

domenica 5 dicembre 2010

Rita Bellacosa nasce a Roma . Sin da piccola dimostra una personalità brillante e vivace ed un notevole attaccamento allo studio. Indicata come dotata di straordinario talento, compie con successo gli studi liceali classici e giovanissima si laurea a pieni voti, in tre anni e una sessione, in Lettere Classiche ed archeologia. Ventenne entra in contatto con gli ambienti intellettuali del cinema quando il maestro Federico Fellini la ferma incontrandola per caso e, colpito dalla sua bellezza e poi dalla verve, decide di assegnarle un ruolo nel suo ultimo film. Ma Rita non si ferma al cinema, pur eleggendolo a suo grande amore. Inizia una doppia attività, quella di conferenziera esperta in lingua latina e greca e quella di archeologa. Quest’ultima la porta a compiere ricerche in Grecia Egitto e Turchia. La Nostra si dedica in particolare al culto antico e riesce a dimostrare, Lei prima in assoluto, che il culto della Dea Artemide si praticava nella Magna Graecia sin dal lontano VI secolo a C e lo scopre esaminando brandelli di frammenti del poeta greco Bacchilide vissuto proprio nel VI secolo, il che Le vale una menzione nelle Enciclopedie e notevole credito sociale negli ambiti colti. Nasce il Saggio ‘ARTEMIDE’ ( 2003) che attira l’attenzione di esponenti di circoli intellettuali francesi che cominciano a corteggiarne la presenza in terra d’oltralpe. Così la Nostra si ritrova in Francia dove, accanto ad un’intensa quanto gratificante frequentazione degli ambienti raffinati dell’intellighenzia parigina, alterna studi d’Arte alla prestigiosa Sorbonne. Ritorna in Patria per ricoprire il ruolo di conferenziera ed esperta nella lingua latina e greca e produce manuali di grammatica greca, ‘Γράμματα’ e latina ‘ACCIPE!’. Sono anni di accumulazione di titoli culturali e riconoscimenti professionali. Nel 2005 diventa bersaglio dei media internazionali a causa delle sue frequentazioni in ambito cinematografico e decide di raccontarsi nell’autobiografia ‘ La mia vita’ ( 2006). Successivamente pubblica il romanzo ‘LE INUTILI APPARENZE’ (2009) in cui investiga sulle dinamiche del successo e il consenso del pubblico diventa tale da indurne la diffusione, l’anno seguente, in francese e inglese . Nella lingua di Parigi scrive ‘AMÉLIE’( 2010), storia di una donna alla ricerca di se stessa. Segue il Saggio sul culto antico ‘ TEMPLA. Passeggiate spirituali pompeiane’ (2010). Rita detiene rubriche fisse su giornali italiani e stranieri. La sua anima generosa si esplica in un instancabile attivismo nelle Cause Umanitarie e da anni si batte a favore del Darfur. Della vita privata di Rita si sa poco, tranne la intuibile girandola di ammiratori che per bellezza ed intelligenza indubbiamente Lei merita.

domenica 15 novembre 2009

IL GIOCO DELL'AMORE DI RITA BELLACOSA

Le piaceva esplorare nel gioco dell’amore. Conosceva l’arte del sedurre, stuzzicava gli uomini che le suscitavano interesse, facendo l’amore con gli occhi, solo per sperimentare l’esperienza. Sapeva come saettare lo sguardo, come mostrare negli occhi un desiderio che, in realtà, non sentiva, come trattenere nel tempo un uomo conquistato con le sole parole. Sapeva trarre vantaggio dal suo corpo morbido lasciando che gli uomini subissero il fascino dell’immaginazione. Si trattava sempre di una prova tesa più che altro a valutare se stessa, e la sua capacità di destreggiarsi in situazioni galanti più o meno pericolose. La presenza dell’uomo di turno era soltanto un dettaglio casuale. Conduceva le situazioni all’estremo, come prova della sua rocciosa forza interiore e della ferrea capacità di pilotare gli eventi esercitando la volontà di dominare sull’insistenza degli uomini a possederla. teorizzava, < è pura violenza, è invasione di corpi frementi. A letto occorre dimenticare qualsiasi regola o sovrastruttura, inutile sovrapposizione di fastidiosa e stridula voce sulle voci possenti dei corpi. L’uomo e la donna sono esseri animali e come tali devono agire, in preda all’istinto della passione. Il sesso è selvaggio, scomposto, illimitato. ( da LE INUTILI APPARENZE, CAP. XIII)TUTTI I DIRITTI RISERVATI. RIPRODUZIONE VIETATA. PROPRIETA' RITA BELLACOSA

domenica 25 ottobre 2009

www.055news.it IL NUDO E IL CRUDO DI RITA BELLACOSA
LE INUTILI APPARENZE DI RITA BELLACOSA
Una donna bella in cerca di successo

Si può arrivare al successo rimanendo incorrotti nell’anima? La bellezza può essere d’ingombro all’ affermazione della bravura? Può l’appoggio di un “ pezzo grosso ” essere determinante persino più del Talento? A queste domande la scrittrice Rita Bellacosa, risponde con “ LE INUTILI APPARENZE ”, bel romanzo che si appresta a diventare un classico della letteratura moderna e che, di sicuro, è specchio del costume contemporaneo. Francesca, la protagonista, è una giovane donna colta e bellissima, determinata nella corsa verso il Successo. Arriva a Roma dove si imbatte in uomini potenti e spregiudicati i quali, soggiogati dalla sua spavalda avvenenza, le promettono una carriera facile e veloce. Arduo decidere di opporre a tale allettante prospettiva il proprio orgoglio ma quanto può essere gratificante il successo ottenuto grazie alla sola bellezza? Quanto vale se impone, in una sorta di tacita mutualità, di vendersi l’anima? Così la bellezza risulta un limite in una società che non premia il talento ma la rappresentazione, a volte patetica, di personaggi mediocri venuti alla ribalta grazie ad una specie di transazione umana in cui vige il principio del “ do ut des ” . E la bellezza da apparente vantaggio si muta in realtà prevaricante che accantona il talento. Corrompendo l’anima. Un monito per tante ragazze che inseguono le luci della ribalta perdendo se stesse per l’ espace d’ un instant. L’opera trabocca di colpi di scena e di situazioni piccanti ed anche, talvolta, ai confini , sapientemente costruiti, dello stucchevole. Tutto in una prosa erudita dai forti echi manzoniani. LOOKING FOR SUCCESS
Can a beautiful woman be reached the success being uncorrupted in the soul? Can the beauty be of encumbrance to the affirmation of the cleverness? Can the support of a " big " piece be conclusive more than the Talent even? To these questions the writer Rita Bellacosa answers with " The Useless Appearances ", beautiful novel that is prepared to become a classical some modern literature and that, of sure, she is mirror of the contemporary custom. Francesca, the protagonist, is a young cultured and very beautiful woman, determined in the run toward the Success. It arrives to Rome where he comes upon in powerful and unprejudiced men which, subjugated by her bold attractiveness, they promise her an easy and fast career. Arduous to decide to oppose his own pride to such tempting perspective but how much can gotten success be gratifying thanks to the only beauty? How much it is worth if it imposes, in a sort of tacit mutuality, to sell the soul? This way beauty results a limit in a society that doesn't reward the talent but the representation, at times pathetic, of mediocre characters come to the footlights thanks to a kind of human transaction in which the principle of the " is in force I give if you give ". And the beauty from apparent advantage he changes in hard reality that sets aside the talent. Contaminating the soul. A warning for so many girls that pursue the lights of the footlights losing if same for the espace d' an instant. The work overflows of sensations and of spicy situations and also, sometimes, to the confinements, wisely built, of the nice. All in a prose instructed by the strong Manzoni’s wind.